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Contributi all’acquisto di parrucche: la situazione in Sicilia

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Le terapie riservate ai soggetti oncologici sono molto invasive. Sia la radioterapia che soprattutto la chemioterapia, cioè l’utilizzo di farmaci anticancro citotossici o antiblastici, serve ad attaccare le cellule tumorali, inibendole. Tuttavia, questi farmaci possono attaccare anche cellule sane, come ad esempio il follicolo pelifero.

Ecco perché uno degli effetti principali delle cure antitumorali è quello della caduta dei capelli. Essa è vissuta spesso come una delle problematiche più gravi associate alla malattia, perché non riguarda un malessere interno, bensì l’estetica, e come tale non è camuffabile.

L’acquisto della parrucca è fondamentale per quanti vogliano mantenere il proprio look. Spesso sentiamo dire che è una spesa superflua, che ci sono problemi ben più gravi della calvizie; in realtà, i rapporti umani si basano – per natura – su un complesso mix di sollecitazioni chimiche e sensoriali e andare a minimizzare a priori l’aspetto visivo è insensato.

La parrucca, pertanto, non è affatto un accessorio frivolo e superfluo, bensì necessario per garantire normalità e rilassatezza nelle relazioni quotidiane.

Per tali ragioni, le parrucche sono considerate dei dispositivi medici, in quanto servono a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico.

Purtroppo, però, l’azione delle istituzioni italiane nell’aiuto economico all’acquisto delle parrucche non è uniforme ed i meccanismi di sostegno sono disciplinati e stanziati a livello regionale.

 

Contributi regionali all’acquisto di parrucche

Alcune regioni prevedono dei fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca. Esse sono tredici: Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Trentino Alto-Adige, Veneto. Tuttavia, i criteri applicati per il rimborso sono molto diversi tra loro: alcune regioni stanziano una percentuale sul totale, altre prevedono un tetto massimo, altre ancora elargiscono un bonus fisso. Ciò comporta una evidente disparità tra una regione e l’altra, con uno squilibrio accentuato tra Nord e Sud.

 

Il caso siciliano

In Sicilia, proprio all’inizio di quest’anno, è finalmente giunta all’ARS una proposta di legge che prevede un contributo per l’acquisto delle parrucche. Tale disegno, presentato a gennaio 2020 dal deputato regionale Lo Giudice, prevede lo stanziamento di un bonus di 250 € per ogni paziente oncologico, per un totale di 5 milioni di euro per il 2020 destinati dal bilancio regionale ed assegnati alle Asp, che provvederanno a distribuirli ai singoli pazienti previa documentazione.

Al momento, complice anche l’emergenza sanitaria dovuta al covid-19, della proposta di legge non si hanno più notizie e dunque tale meccanismo non è ancora stato approvato. In Sicilia, pertanto, siamo ancora in attesa che qualcosa di concreto si realizzi riguardo ai contributi all’acquisto di parrucche.

 

Detrazione fiscale come dispositivi medici

La spesa per l’acquisto della parrucca, in ogni caso, può essere detratta fiscalmente al 19% al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, allegando idonea documentazione nel modulo 730.

L’Agenzia delle Entrate (risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010) ha chiarito che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili (detrazione Irpef del 19%, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR) se serve a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni della vita quotidiana.

Come detto sopra, infatti, la parrucca svolge una funzione sanitaria a tutti gli effetti e può essere considerata a pieno titolo come un qualsiasi dispositivo medico destinato dal produttore a essere usato per attenuare malattie o lesioni e messo in commercio con queste finalità. Ovviamente, è necessario che a parrucca abbia la certificazione CE, che ne attesta l’aderenza alle normative europee per tale settore commerciale.

Per la detraibilità basta presentare al momento della dichiarazione dei redditi il documento fiscale che attesti l’acquisto della parrucca ove sia indicato il codice fiscale della persona sottoposta a cura chemioterapica e la documentazione medica che certifichi i trattamenti antitumorali cui è sottoposta la persona che ha acquistato la parrucca per la quale si richiede la detrazione.

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